La maledizione di Ciarlatani di Quedlinburgo
Quando apro la scatola di un nuovo gioco, la prima cosa che controllo è di che colore siano le pedine dei giocatori. È una fissa la mia per i colori, se avete letto anche altre storie ve ne sarete resi conto. Se c’è il rosa o il viola nessun’altro ha possibilità di sceglierlo, mentre se ci sono i soliti giallo, rosso verde e blu, quest’ultimo è di mia proprietà. Non sono per nulla tollerante su questo punto! Più che altro perché ilrischio che mi sbagli durante la partita sarebbe altissimo.
La pentola blu di Ciarlatani di Quedlimburgo è maledetta. O forse lo è il sacchetto, non ho ancora capito in realtà… Sta di fatto che non c’è verso che io vinca a questo gioco.
L’ultima volta è andata così: “Non ci posso credere! E’ successo di nuovo! Eppure questa volta avevo scelto bene… Un paio di zucche per far attivare come si deve dei grossi funghi velenosi, qualche teschio di corvo blu, alito di fantasma giusto una goccia, 2 sfingi testa di morto, un pizzico di mandragola per aggiustare il tutto e alcuni verdi ragni da giardino alla fine. Possibile che sia di nuovo esploso tutto? Quei maledetti fiori bianchi sono finiti ancora nella mia pentola. Non riesco proprio a liberarmene. Esplosioni, fumo, cocci ovunque, topi che corrono da tutte le parti…Non riuscirò mai e poi mai ad essere il Ciarlatano più bravo della fiera di Quedlimburgo!”
Panoramica di gioco
Per chi non lo conoscesse, Ciarlatani di Quedlimburgo è un gioco per 2 – 4 giocatori edito da Devir Italia basato sulla meccanica di Push your luck, ovvero il giocatore può decidere quanto rischiare sulla componente fortuna della partita. In questo caso la fortuna consiste nella pesca di ingredienti da un sacchetto. Questi possono essere ingredienti che permetteranno di ottenere punti e soldi, oppure ingredienti che faranno perdere.
Il gioco si struttura su 9 round in cui i giocatori estrarranno ingredienti dal sacchetto e li posizioneranno sulla loro pentola personale. Ogni ingrediente ha un valore che determina la distanza a cui posizionarlo rispetto al precedente. Quando vuole, il giocatore può decidere di fermarsi ed ottenere i relativi punti vittoria e monete per acquistare nuovi ingredienti per i turni successivi da aggiungere al sacchetto. Ogni tipo di ingrediente ha delle abilità speciali e diversi punti movimenti a seconda del costo. All’interno del sacchetto però sono presenti anche degli ingredienti bianchi. Se la somma di questi nella pentola supera il valore 7, la pentola esplode, il giocatore è obbligato a fermarsi e decidere se ottenere i punti vittoria o le monete per nuovi acquisti. È un gioco semplice da giocare e da spiegare, ma molto divertente e con delle meccaniche di compensazione, per chi rimane indietro nel punteggio, che evitano la frustrazione di subire, come capita di solito a me, turni particolarmente sfortunati.
Io comunque non demordo, mi piace troppo questo gioco e il fatto di non riuscire mai a vincere mi spinge ancora di più a proporlo agli amici. In realtà siamo tutti un po’ fanatici di Ciarlatani nella nostra compagnia. Ci piace giocarlo a coppie, perché di solito siamo sempre più di quattro, e le formazioni sono sempre le stesse. Ormai è una faida che si protrae dall’ultimo GiocAosta… Di solito sono i gialli e i verdi che si contendono la vittoria, i rossi tengono botta e noi blu…noi blu arranchiamo in ultima posizione ahimè.
Probabilmente siamo i più temerari, o i più incoscienti, ma ci piace arrivare a sfidare la sorte fino a quando il calcolo delle probabilità non è completamente a nostro sfavore. Ovviamente il più delle volte ci dice male, ma quando capita il turno in cui tutto gira alla perfezione e le nostre mani estraggono gli ingredienti giusti uno dopo l’altro, ragazzi non ce n’è per nessuno! Sono questi piccoli momenti di pura perfezione, quella perfezione che inizia per C… che mi fanno decidere, tutte le volte, di scegliere sempre e comunque la pentola blu, anche se fosse per davvero maledetta.
