Haru Ichiban
Una sfida per 2 giocatori tra le ninfee dell’imperatore del Giappone in un gioco di posizionamento e intuizione firmato da Bruno Cathala.
Haru Ichiban rientra perfettamente nei canoni dei tanti giochi a tema Giappone presenti sul mercato: la scatola bianca, i tratti delicati e armoniosi delle illustrazioni, i componenti semplici tuttavia ben curati fanno si che ci si riesca a immergere nell’atmosfera, nonostante il gioco in se sia un astratto; ll nome esotico ed i rimandi alla cultura giapponese presenti nel regolamento completano il quadro.
Se non fosse per la plancia di gioco (poco più grande di un foglio A4) tutti i componenti del gioco entrerebbero in un pacchetto di sigarette. In ogni caso resta facilemente trasportabile e fintanto che non tiri vento forte lo si può tranquillamente giocare su tavoli alternativi o improvvisati.
Vento
È proprio il vento a dare quel tocco in più a questo gioco.
Le meccaniche di base, detto brevemente, possono ricordare alla lontana il tris: ci si alterna a giocare un fiore del proprio colore nel tentativo di realizzare per primi una delle combinazioni vincenti. Ogni fiore ha però un valore (da 1 a 9) e i giocatori, ad ogni round, potranno assumere il ruolo di Grande Giardiniere o Piccolo Giardiniere a seconda di chi avrà giocato il numero più alto; i due ruoli sono asimmetrici e consentiranno di effettuare azioni diverse.
Sarà quindi importante cercare di giocare il numero giusto per ottenere il ruolo desiderato.
Tra le azioni possibili, il Piccolo Giardiniere avrà la capacità di controllare il vento e potrà decidere come soffia, spostando una ninfea (e tutte quelle che la precedono) di una posizione in orizzontale o verticale. Questa semplice meccanica fa si che la plancia vari continuamente tra un round e l’altro e l’ambientazione in un laghetto di ninfee è quanto mai appropriata per riprodurre la fluidità del piano di gioco.
Il gioco prosegue finché un giocatore non ottiene una delle configurazioni vincenti, che danno più o meno punti a seconda della difficoltà di ottenerle; poi si resetta il tabellone e si ricomincia una nuova mano.
Vince chi arriva per primo a 5 punti e si è subito pronti per la rivincita.
Personalmente attirbuisco solo un difetto ad Haru Ichiban, in quanto non amo la regola introdotta dall’autore per gestire gli spareggi, perché trovo che snaturi l’atmosfera altrimenti riflessiva del gioco: se due giocatori giocano lo stesso numero lo spareggio è deciso dal primo giocatore che fa il verso di una rana. In ogni caso non capita spesso nelle partite e volendo si possono introdurre delle house rules che gestiscano gli spareggi in modo diverso.
Haru Ichiban è rapido e scorrevole, la scatola dice 20 minuti ma non è raro giocarlo anche in meno tempo. Forse pecca un po’ in rigiocabilità, essendo solo per 2 giocatori alla lunga potrebbe risultare ripetitivo, ma a prezzo ridotto è un affare da non lasciarsi sfuggire e saprà sicuramente regalare partite avvincenti abbastanza a lungo da reputarlo un valido acquisto.
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