Ishtar

Ishtar

Alzi la mano chi non sa cos’è un Meeple
Fino a un paio di anni fa l’avrei alzata anch’io, lo ammetto con vergogna. Poi però ho scoperto una Miss con questo nome, decine di giochi pazzeschi grazie ai suoi video e, fra i tanti, Carcassonne. Non tutti lo sanno, ma i meeple sono nati con Carcassonne, un gioco nato la bellezza di 20 anni fa (praticamente c’erano ancora i dinosauri).

Fonte immagine Boardgamegeek

Sono semplicemente le pedine del gioco, a forma di omino stilizzato. “Meeple” è la fusione di “My people”, i miei seguaci, ma dall’omino di partenza, ormai si va a briglia sciolta. Si era partiti da omini e cubetti, oggi c’è di tutto. Nei miei giochi ci sono casette, barili, personaggi col cappello, pecore, pittori…

E un giorno, mi capita sotto gli occhi un gioco nuovo, con dei segnalini fantastici. Ci sono alberi, uomini in tunica e bastone, gemme colorate. Una gioia per gli occhi. Ma ormai la domanda ho imparato a farmela: ok, bello da vedere, ma è un bel gioco? Si chiamava Ishtar, sarebbe stato presentato a Lucca nel 2019.

Ma guarda caso,  per la prima volta saremmo andati a Lucca Comics. Solo che… troppe cose da vedere, troppe code per qualunque cosa, un giorno solo a disposizione (e non basterebbe una settimana).
C’erano scelte da fare…

Beh, almeno questo misterioso Ishtar andava visto, quindi tutti al mitico Carducci, il padiglione dei giochi da
tavolo!

Immagine Fonte Boardgamegeek

Sarà che era la prima volta, sarò io che sono fatto strano, ma una volta entrato mi sentivo un bambino al luna park, col lecca lecca in mano mentre decide da quale giostra iniziare.
Non solo: più facevo fatica a camminare, più ero contento perché voleva dire che se anche sono matto, sono in buona compagnia.
Stand affollati in ogni direzione, montagne di scatole e accessori, tavoli di giocatori che provavano questo o quel gioco. Fino allo stand giusto e agli inconfondibili meeple di Ishtar.

Eccoli là, piazzati sulle loro plance color sabbia disseminate di gemme bianche, viola, rosse. Mi sono messo in attesa per provarlo anch’io, ma il tempo passava e tutti restavano ai loro tavoli…Granitici…Impassibili… Ero in una fiera grande come una città e stavo invecchiando in qualche metro quadro. AAAAARRRGHHH!!!!

Allora ho osservato meglio chi giocava. Si divertivano? Sembrava proprio di sì. Erano coinvolti dal gioco? Ma EPPORCAMISERIA, CERTO! Se non se ne andavano più, un motivo ci doveva essere!

Così, forse per la prima volta, ho comprato un gioco sulla fiducia. Mi sono bastati dei meeple ben fatti e vederlo giocare agli altri, per concludere che avrei apprezzato Ishtar anch’io, e così è stato.

Panoramica di Gioco

Il gioco è ambientato nell’arido deserto babilonese, dove però la dea Ishtar ha miracolosamente fatto sgorgare preziosissima acqua da alcune sacre fontane.
Ogni giocatore è un giardiniere con il compito di irrigare al meglio il deserto e renderlo rigoglioso, facendoci crescere prati, fiori ed alberi di vario tipo. Lo spazio per giocare ha però dei limiti e non tutte le direzioni sono favorevoli, quindi è importante meditare bene le proprie mosse e studiare con attenzione quelle degli altri giocatori, per non trovarsi imprigionati o con poche risorse a disposizione.
Vincerà chi realizza il giardino migliore!

E i meeple? Prima i giardinieri, poi diversi alberi, popoleranno il tabellone, che da giallo sabbia diventerà gradualmente verde in varie tonalità.
Dall’inizio a fine partita, Ishtar non è solo un bel gioco, ma anche un piacere alla vista.

Ishtar è stato creato nel 2019 ed è distribuito in Italia da Mancalamaro. Può essere giocato da 2 a 4 giocatori per circa 45 minuti di durata.
Grazie alle plance modulari di cui è composto, scala con qualunque numero di persone al tavolo, senza perdere di interazione.

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